Una doppia verità

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Ero indeciso se inserire o meno questo film nella lista dei film che mi sono piaciuti.
È bello e godibile e Keanu Reeves è bravissimo ma, come al solito, gli americani vogliono inserire il finale a sorpresa, che sempre tende a dimostrare che la verità non è mai quella che appare.
Ora non si mette certo in discussione la saggezza degli avi che hanno coniato il detto "l'apparenza inganna".
Però se ne può discutere.
Io credo che l'apparenza, in realtà, dia molti validi elementi di interpretazione delle persone e dei fatti.
Ovvero, non è tanto l'apparenza che inganna, quanto una poco attenta valutazione della stessa da parte di chi osserva.
E, in ogni modo, il film alla fine diventa troppo macchinoso: A difende B che si è autoaccusato della morte di C per scagionare D (che B ritiene essere la persona che ha ucciso C). Ma, dopo che la giuria ha assolto B, si scopre che B ha un valido elemento per sospettare che il colpevole sia in realtà A.
E allora uno ripensa a tutta la trama e non comprende più l'atteggiamento di A, di B e di D durante tutto il film.