Il ritorno di Mary Poppins

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Ovviamente la prima cosa che si fa è il confronto con il primo film del 1964. Gli elementi a favore del primo film sono due. Uno: la protagonista. Julie Andrews, morbidamente asessuata, è la nonavraialtramarypoppinsaldifuoridime; Emily Blunt è, nel complesso, un po' scostante e segaligna. Due: le musiche. Le canzoni del primo film (Un poco di zucchero, Supercalifragilistic-espiralidoso, Cam-Caminì) sono divenute immortali e indimenticabili. Quelle del nuovo film (le cui parole, tra l'altro, sono piuttosto difficili da comprendere) non lasciano traccia.
Per il resto, direi che il film è riuscito. Favola, poesia e magia ci sono tutte. Splendidi balletti.
Dick Van Dyke (lo spazzacamino del primo film) qui diventa il vecchio ammiraglio barbuto.
Simpatici interventi della bravissima Meryl Streep e di Angela Lansbury. Bravo Colin Firth nella parte del cattivo.
Prezioso l'apporto vocale di Serena Rossi, che doppia Mary Poppins nel parlato e nel canto, in modo straordinariamente appropriato.
P.S.: Il giorno prima avevamo visto un'altra recente produzione Disney, ovvero il Dumbo di Tim Burton. Se dovete scegliere uno dei due, guardate Il ritorno di Mary Poppins.