In fondo al cuore

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Quello che mi aveva colpito nell'altro film di Grosbard, Innamorarsi, era l'approccio minimalista di tipo europeo, ovvero la mancanza di quei difetti inevitabili del cinema americano.
Questo In fondo al cuore, invece, è decisamente più americano e anche gli attori sono funzionali a questa scelta estetica.
Ciononostante mi è piaciuto. Ho dovuto superare con pazienza i primi dieci minuti, dopodiché il film ha virato e mi ha appassionato.
Certo, alcuni stereotipi (gli italiani che ballano la tarantella e i greci che ballano il sirtaki) sono leggermente stucchevoli e il lieto fine arriva un po' velocemente rispetto a quella che potrebbe essere la reale evoluzione di una situazione così complessa.
Però, ripeto, l'ho visto volentieri.