Oci ciornie

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Nikita Michalkov lo incontrammo, Claudia ed io, in un cinema di Bologna molti anni fa. Un ragazzone di un metro e ottantasette, simpaticissimo. Raccontava in modo spassoso dei suoi rapporti con la censura russa e con i metodi per aggirarla (l'aggiunta strategica di inutili scene di sesso che la censura provvedeva a tagliare, senza notare altre parti del film, ben pių significative e critiche nei confronti del sistema, che quindi rimanevano nel film).
Ho visto altri due suoi film (Partitura incompleta per pianola meccanica, che mi č piaciuto cosė e cosė, e Sole ingannatore, che non mi č piaciuto), ma voglio ricordarmi di lui solo per questo Oci ciornie.
Oci ciornie č un piccolo capolavoro.
Palesemente influenzato da Fellini, non solo per la scelta dell'ottimo Marcello Mastroianni come protagonista, ma anche per varie scelte di tipo estetico (la scena delle terme ricorda per molti versi alcune scene di 8 1/2), č un film dolce, raffinato, struggente, tenero.
Meravigliosa Elena Safonova nella parte di Anna Sergeyevna, irresistibile quando dice собачка (cagnolino) con quella voce quasi infantile.
Indimenticabili diverse scene, come quella della danza del funzionario russo sulla lastra di vetro infrangibile o come l'accoglienza del marito di Anna a Mastroianni, con la visita allo stanzone pieno di dipinti e sculture, con lui che parla in russo e ogni tanto, riferendosi ai suoi ritratti, dice c'est moi.
Da vedere assolutamente.